Insieme ad Artribune e Feudi di San Gregorio, prende avvio la prima edizione del riconoscimento che celebra l’eccellenza e la capacità imprenditoriale nell’offrire un’esperienza gastronomica di altissimo livello, capace di coniugare arte, innovazione, design, responsabilità sociale e ambientale     Napoli, 4 giugno 2024 – Sono perle rare nella ristorazione italiana, esempi di creatività culinaria e artistica che si combinano per offrire un’esperienza completa e unica: i dieci locali italiani premiati in questa prima edizione del neonato progetto Visionary Places presentato oggi nell’esclusiva cornice delle Gallerie d’Italia a Napoli, museo di Intesa Sanpaolo.  Ideata da Gambero Rosso, Artribune e Feudi di San Gregorio, cantina d’autore di Sorbo Serpico in provincia di Avellino, l’iniziativa vuole individuare e valorizzare le proposte più visionarie che hanno saputo generare un impatto positivo sul territorio e sull’intera comunità, restituendo valore alla cultura dell’ospitalità per stimolare il settore della ristorazione a cercare quel quid in più che ha sempre contraddistinto l’ospitalità Made in Italy nel mondo. Diversi per posizionamento geografico, orizzonte gastronomico di riferimento e ambizioni, in comune tutti i ristoranti selezionati hanno una serie di valori identificati dai tre partner e racchiusi in un manifesto: si va dalla visione imprenditoriale alla capacità di generare benessere, dall’offerta gastronomica all’innovazione, fino al rapporto con arte, architettura e design. Un ristorante visionario è un luogo capace di distinguersi senza seguire le mode, interpretando il concetto di benessere sia per i commensali che per il personale ponendo attenzione a tutti gli elementi accessori alla cucina, che contribuiscono a rendere l’esperienza del cliente completa.  Sono ben due i ristoranti del Lazio che spiccano nella classifica dei migliori dieci, entrambi a Roma:   il Mazzo, leggendaria trattoria contemporanea dei Fooders che ha trovato finalmente una nuova casa nel quartiere San Lorenzo. Ottima la selezione di vini naturali, piatti strepitosi e dischi allo stesso tempo nostalgici e futuristi. Lo stile è quello ormai consolidato in cui grande cucina, street culture, divertimento si mescolano in modo chiaro e promettente in un’atmosfera rilassante, amichevole e calda che invita alla sosta. Un dettaglio degno di nota le mattonelle a terra di Nathalie Du Pasquier, membro fondatore del gruppo Memphis:  Ninù, èuno spazio articolato, intimo e personale situato in una stradina incantevole nel pieno centro storico. Nato in quella che prima è stata la casa della proprietaria, dove ogni cosa parla della sua storia, il suo gusto, la sua personalità, è un ristorante/casa per artisti, con caffetteria, cocktail bar, ristorante di pesce e locanda con tre stanze arricchito da ninnoli e opere d’arte, ricordi di casa e pezzi di Ontani, Marc Quinn o Paola Navone della collezione personale della proprietaria. Un luogo pieno di charme, calore, con dettagli curati, opere d’arte e di design, e tanti angoli originali, come la stanza libreria o la cucina con il grande bancone per cene private e showcooking. In cucina c’è Simone Ianiro a mettere in pratica una proposta gastronomica chiara, riconoscibile, firmata da Marco Gallotta.  Per selezionarli è nato un vero e proprio comitato scientifico, che riunisce rappresentanti del mondo della gastronomia, dell’arte e della cultura: accanto a Gambero Rosso e Artribune, il direttore creativo del Gruppo Tenute Capaldo – Feudi di San Gregorio, Ella Capaldo, l’artista e appassionato “conoscitore” enogastronomico Gabriele De Santis, l’AD di MondoMostre Simone Todorow, ed Emilia Petruccelli, co-fondatrice di Galleria Mia a Roma e fondatrice di EDIT Napoli.  “Questo progetto ha il dono di legare tra loro luoghi di ristorazione distinti ma accomunati dalla bellezza a servizio della accoglienza” commenta Paolo Cuccia, Presidente di Gambero Rosso e di Artribune. “Quella bellezza che appartiene all’arte, al design e alla cultura ma anche all’indiscutibile fascino del vino e del cibo per generare esperienze uniche nella clientela. Gambero e Artribune, piattaforme leader nella multimedialità enogastronomica e della cultura, sono onorate di avere contribuito a creare questo format e a selezionare i vincitori di questa prima edizione che ci auguriamo inauguri un lungo percorso”.  Aggiunge Antonio Capaldo, che guida Feudi di San Gregorio “con questo progetto – a cui tengo molto – puntiamo a porre l’accento ad uno stimolo che oggi vive il settore della ristorazione: affiancare l’eccellenza della cucina con la qualità della sala e dell’accoglienza e la cura degli ambienti, puntando ad un’idea di bellezza a 360 gradi. Certamente ci sono piatti di grandi chef che restano nella memoria, ma si ricordano con altrettanta intensità l’eleganza di una sala e l’attenta discrezione di chi la anima. Chi è in grado di combinare ogni aspetto di questo straordinario e difficilissimo mestiere regalerà delle esperienze indimenticabili ai suoi clienti e ci fa piacere poterli premiare oggi”.  Dopo aver identificato una 30ina di ristoranti che incarnassero questi concetti, il Comitato ha selezionato una top ten e decretato i vincitori di quest’anno.  Gli altri 8 ristoranti, parte della top ten sono: Luminist di Napoli, vincitore SanBrite di Cortina d’Ampezzo (TV) IO Luigi Taglienti a Piacenza AlpiNN – Food Space & Restaurant a Kronplatz (BZ) Ristorante Torre in Fondazione Prada a Milano Il Sale di San Vincenzo (LI) Arnolfo a Colle Val d’Elsa (SI) Vettor a Bari  Maggiori informazioni sono disponibili qui: https://www.gamberorosso.it/notizie/notizie-ristoranti/ristorante-visionario-italia/  

Letizia Rossi
Insieme ad Artribune e Feudi di San Gregorio, prende avvio la prima edizione del riconoscimento che celebra l’eccellenza e la capacità imprenditoriale nell’offrire un’esperienza gastronomica di altissimo livello, capace di coniugare arte, innovazione, design, responsabilità sociale e ambientale     Napoli, 4 giugno 2024 – Sono perle rare nella ristorazione italiana, esempi di creatività culinaria e artistica che si combinano per offrire un’esperienza completa e unica: i dieci locali italiani premiati in questa prima edizione del neonato progetto Visionary Places presentato oggi nell’esclusiva cornice delle Gallerie d’Italia a Napoli, museo di Intesa Sanpaolo.  Ideata da Gambero Rosso, Artribune e Feudi di San Gregorio, cantina d’autore di Sorbo Serpico in provincia di Avellino, l’iniziativa vuole individuare e valorizzare le proposte più visionarie che hanno saputo generare un impatto positivo sul territorio e sull’intera comunità, restituendo valore alla cultura dell’ospitalità per stimolare il settore della ristorazione a cercare quel quid in più che ha sempre contraddistinto l’ospitalità Made in Italy nel mondo. Diversi per posizionamento geografico, orizzonte gastronomico di riferimento e ambizioni, in comune tutti i ristoranti selezionati hanno una serie di valori identificati dai tre partner e racchiusi in un manifesto: si va dalla visione imprenditoriale alla capacità di generare benessere, dall’offerta gastronomica all’innovazione, fino al rapporto con arte, architettura e design. Un ristorante visionario è un luogo capace di distinguersi senza seguire le mode, interpretando il concetto di benessere sia per i commensali che per il personale ponendo attenzione a tutti gli elementi accessori alla cucina, che contribuiscono a rendere l’esperienza del cliente completa.  Sono ben due i ristoranti del Lazio che spiccano nella classifica dei migliori dieci, entrambi a Roma:   il Mazzo, leggendaria trattoria contemporanea dei Fooders che ha trovato finalmente una nuova casa nel quartiere San Lorenzo. Ottima la selezione di vini naturali, piatti strepitosi e dischi allo stesso tempo nostalgici e futuristi. Lo stile è quello ormai consolidato in cui grande cucina, street culture, divertimento si mescolano in modo chiaro e promettente in un’atmosfera rilassante, amichevole e calda che invita alla sosta. Un dettaglio degno di nota le mattonelle a terra di Nathalie Du Pasquier, membro fondatore del gruppo Memphis:  Ninù, èuno spazio articolato, intimo e personale situato in una stradina incantevole nel pieno centro storico. Nato in quella che prima è stata la casa della proprietaria, dove ogni cosa parla della sua storia, il suo gusto, la sua personalità, è un ristorante/casa per artisti, con caffetteria, cocktail bar, ristorante di pesce e locanda con tre stanze arricchito da ninnoli e opere d’arte, ricordi di casa e pezzi di Ontani, Marc Quinn o Paola Navone della collezione personale della proprietaria. Un luogo pieno di charme, calore, con dettagli curati, opere d’arte e di design, e tanti angoli originali, come la stanza libreria o la cucina con il grande bancone per cene private e showcooking. In cucina c’è Simone Ianiro a mettere in pratica una proposta gastronomica chiara, riconoscibile, firmata da Marco Gallotta.  Per selezionarli è nato un vero e proprio comitato scientifico, che riunisce rappresentanti del mondo della gastronomia, dell’arte e della cultura: accanto a Gambero Rosso e Artribune, il direttore creativo del Gruppo Tenute Capaldo – Feudi di San Gregorio, Ella Capaldo, l’artista e appassionato “conoscitore” enogastronomico Gabriele De Santis, l’AD di MondoMostre Simone Todorow, ed Emilia Petruccelli, co-fondatrice di Galleria Mia a Roma e fondatrice di EDIT Napoli.  “Questo progetto ha il dono di legare tra loro luoghi di ristorazione distinti ma accomunati dalla bellezza a servizio della accoglienza” commenta Paolo Cuccia, Presidente di Gambero Rosso e di Artribune. “Quella bellezza che appartiene all’arte, al design e alla cultura ma anche all’indiscutibile fascino del vino e del cibo per generare esperienze uniche nella clientela. Gambero e Artribune, piattaforme leader nella multimedialità enogastronomica e della cultura, sono onorate di avere contribuito a creare questo format e a selezionare i vincitori di questa prima edizione che ci auguriamo inauguri un lungo percorso”.  Aggiunge Antonio Capaldo, che guida Feudi di San Gregorio “con questo progetto – a cui tengo molto – puntiamo a porre l’accento ad uno stimolo che oggi vive il settore della ristorazione: affiancare l’eccellenza della cucina con la qualità della sala e dell’accoglienza e la cura degli ambienti, puntando ad un’idea di bellezza a 360 gradi. Certamente ci sono piatti di grandi chef che restano nella memoria, ma si ricordano con altrettanta intensità l’eleganza di una sala e l’attenta discrezione di chi la anima. Chi è in grado di combinare ogni aspetto di questo straordinario e difficilissimo mestiere regalerà delle esperienze indimenticabili ai suoi clienti e ci fa piacere poterli premiare oggi”.  Dopo aver identificato una 30ina di ristoranti che incarnassero questi concetti, il Comitato ha selezionato una top ten e decretato i vincitori di quest’anno.  Gli altri 8 ristoranti, parte della top ten sono: Luminist di Napoli, vincitore SanBrite di Cortina d’Ampezzo (TV) IO Luigi Taglienti a Piacenza AlpiNN – Food Space & Restaurant a Kronplatz (BZ) Ristorante Torre in Fondazione Prada a Milano Il Sale di San Vincenzo (LI) Arnolfo a Colle Val d’Elsa (SI) Vettor a Bari  Maggiori informazioni sono disponibili qui: https://www.gamberorosso.it/notizie/notizie-ristoranti/ristorante-visionario-italia/  
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