Una previsione che lascia gli albergatori italiani soddisfatti a metà. Secondo un’analisi sul settore alberghiero realizzata da Confindustria alberghi, si evidenzia una frenata della domanda interna a fronte di una maggior presenza di turisti che vengono da oltralpe.

Secondo lo studio, seppure il quadro generale si mantiene positivo, rispetto allo stesso periodo del 2022 le presenze globali negli alberghi italiani segnalano un rallentamento. Buone sono le indicazioni del turismo internazionale, il trend delle prenotazioni si conferma in crescita mediamente tra il 4 e il 5% rispetto ad agosto dell’anno scorso, mese tra l’altro che aveva fatto segnare numeri molto importanti.

Le nazioni che hanno mostrato maggiore interesse verso la penisola sono Francia, Inghilterra e Germania e sul lungo raggio USA, Brasile e Australia, va ricordato come siano assenti, per ovvie ragioni, le presenze russe, che negli ultimi anni avevano visto una forte crescita.

A beneficiare di questo andamento sono soprattutto le città d’arte, Firenze (+4,5%) e Roma (+4%) in primis, seguite da Venezia (+3,5%). Segnali positivi anche da Napoli. Più contenuta la presenza nelle destinazioni balneari dove le prenotazioni di stranieri crescono mediamente dell’1,5%, a fronte di uno a 0,5% di crescita del turismo interno.

La maggiore presenza di nostri cittadini nelle mete estere ha influito nell’andamento del turismo domestico, rallentato anche dall’inflazione. Un vantaggio per il turismo internazionale è invece il buon tasso di cambio Euro/Dollaro.

Letizia Rossi