La ministra del Turismo, Daniela Santanchè ha annunciato l’approvazione di un disegno di legge (che dovrà quindi passare alle aule parlamentari per diventare legge a tutti gli effetti) per la regolamentazione della professione di guida turistica, lasciata da anni alla mercé di improvvisati Ciceroni.

Scopo di questo DDL è creare un ordinamento professionale univoco, definire dei livelli di standard prestazionali che devono valere su tutto il territorio nazionale, con l’obiettivo di contrastare l’abusivismo.

Sono previsti, per raggiungere tale risultato, un esame di abilitazione nazionale per l’esercizio della professione di guida turistica, sotto il controllo del Ministero del turismo con cadenza annuale, un elenco nazionale delle guide turistiche (con deroga per chi esercita la professione su base occasionale o per chi svolge l’attività durante le visite straordinarie a titolo gratuito), uno specifico codice Ateco, sanzioni per gli abusivi.

Assieme al DDL per le guide turistiche, è stato approvato anche il Piano strategico del turismo, per il periodo 2023-2027, che fa un’analisi dello stato attuale e cerca di offrire un modello più industriale all’organizzazione turistica, basata su cinque pilastri strategici: governance, innovazione, qualità e inclusione, formazione e carriere professionali turistiche, sostenibilità.

Letizia Rossi