La siccità che sta colpendo il nord Italia ha raggiunto livelli preoccupanti. Le scarse precipitazioni, sia piovose che nevose, che hanno riguardato tutto l’arco alpino durante l’inverno scoerso hanno determinato una carenza idrica che non ha eguali almeno negli ultimi due secoli.
Se il livello delle acque del Po destano sempre più preoccupazione, tanto da far ipotizzare un blocco della navigazione nel fiume per grandi tratti, un altro segnale di questa crisi è rappresentato dal livello delle acque nel più grande lago italiano.
Se è vero che negli anni scorsi è già successo, in tre occasioni, che il livello del lago sia sceso alle quote odierne, la preoccupazione degli esperti è dovuta al fatto che tali misure siano state realizzate sempre nella stagione estiva, dove naturalmente l’afflusso idrico da parte degli affluenti il bacino è inferiore, ma trovare una situazione simile nel mese di febbraio potrebbe lasciar ipotizzare scenari apocalittici nei prossimi mesi estivi.
La speranza è che le piogge di primavera riescano a compensare almeno in parte questa situazione
Letizia Rossi
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