L’estate altomolisana vive tra le altre feste, di alcuni concerti che, stante la maggior presenza di persone, grazie al turismo, prevalentemente di ritorno, dovuto ai molisani emigrati che nel mese di agosto sono soliti tornare nelle terre natie per stare con i parenti, forniscono l’occasione per far visitare un paese non solo da chi ha legami diretti con lo stesso, ma anche da persone che si trovano a qualche chilometro di distanza.

Fuori certamente dai grandi circuiti internazionali, che preclude la possibilità di vedere folle oceaniche, che comunque stonerebbero con il contesto rurale, si possono apprezzare a volte nomi dal discreto valore musicale. È stato il caso, poche settimane fa, dello storico gruppo I Nomadi che hanno chiuso la festa di S. Anna a Pescolanciano, con la piazza piena come difficilmente si può trovare nel borgo dominato dal castello dei Duchi D’Alessandro.

Un discorso a parte deve essere fatto per il festival “Nuvole, Chitarre e Note”, che da nova anni si svolge nella piazza centrale di Carovilli, con la presenza di gruppi emergenti assieme a qualche nome di sicuro livello. L’iniziativa nacque nel 2009 da alcuni amici di Danilo Ciolli, un ragazzo carovillese che si trovava nella Casa dello Studente de L’Aquila, in quel tragico 6 aprile, giorno in cui il terremoto che ha distrutto il capoluogo abruzzese, sommato alle carenze progettuali e costruttive, ha visto otto studenti dell’ateneo rimanere sotto le macerie dell’edificio.

Habitué della rassegna, ormai all’ottava partecipazione, è il chitarrista Roberto Angelini, divenuto famoso al grande pubblico nel 2003 con il singolo “Gatto Matto”, attualmente impegnato nella trasmissione Gazebo, al fianco di Zoro, al secolo Diego Bianchi.

Abbiamo incontrato Angelini poco prima della sua esibizione, nell’ambito del progetto “Discoverland”, una rivisitazione di alcuni brani famosi, italiani e stranieri, ai quali viene proposto un nuovo arrangiamento, tra i quali si ricordano “Get Up Stand Up” di Bob Marley, “I’m on fire” di Springsteen, e soprattutto una versione di “Monna Lisa”, brano portato al successo da Ivan Graziani, particolarmente apprezzato dal pubblico.

Roberto Angelini, qui a Carovilli per la settima o ottava volta. Hai tenuto il conto?

Credo sia l’ottava

Ieri sei stato a Vulci, un grande concerto dove c’erano tanti artisti, dove c’era gente che veniva da tutta Italia. Quanto la musica è un  mezzo per far spostare le persone?

Beh, il moto a luogo è la cosa più affascinante della musica, sia che avvenga all’interno di una città, sia che avvenga in festival importanti e particolari come a Vulci, o come qui a Carovilli. Fa muovere le persone, le fa uscire di casa, e può essere molto affascinante scoprire dei posti che uno non conosce, come per esempio è successo a me a Montalto di Castro.

Voi musicisti in particolare, quando andate in una città che non conoscete, avete la possibilità di visitarla?

Questa è una domanda molto interessante. In realtà abbiamo tempo quando giriamo in situazioni più piccole, non c’è tempo quando si gira in situazioni più grandi. Il grande concerto si muove su binari molto rapidi, per cui devi seguire determinate cose. Quando invece ci muoviamo in concerti più piccoli, che ci permettono di entrare nel tessuto, nel territorio, allora è più facile.

Qui a Carovilli si dice: Roberto prima del concerto gira per tutte le case del paese

Per me è un onore. Io penso che questo sia il vero valore, la vera meraviglia di fare musica, poter girare l’Italia e avere amici, famiglie, conoscenze in tutta Italia, nelle grandi città come nella provincia, in posti poco conosciuti, che hai la fortuna di scoprire

Ora, escluso Carovilli, qual è il posto che ti ha sorpreso di più, che non ti aspettavi fosse così particolare?

Devi credermi, sono vent’anni che giro, ce ne sono veramente tanti, che non sarei carino a dire uno rispetto a un altro. Oggi siamo a Carovilli e ti posso dire che Carovilli è speciale, per me, perché sono otto anni che vengo ogni agosto, in questo festival organizzato da questi ragazzi meravigliosi.

E porti anche colleghi. Con te sono venuti Nicolò Fabi, Marina Rei, quest’anno c’è Pier Cortese.

Sì, ho avuto la possibilità di farli venire. Sai, quando uno organizza bene le cose, è come quando si mangia bene in un ristorante, non hai problemi a consigliarlo alle persone, perché poi quando vengono e arrivano qua si trovano benissimo, quindi sarà sempre un piacere consigliare di venire a Carovilli.

L’anno prossimo sarà la decima edizione, quindi una ricorrenza importante. Hai un suggerimento da dare a questi ragazzi?

Guarda, stiamo parlando di una cosa, speriamo di fare una bella festa. Adesso è un po’ presto per parlarne, ma stiamo già ragionando su un decennale speciale.

Con tanti ospiti

Speriamo.

Allora ti ringraziamo, e ci vedremo l’anno prossimo.

Certamente